Chat criptate: WhatsApp e le altre
Se avete aggiornato l’ultima versione della famosa applicazione di messaggistica istantanea WhatsApp avrete notato che nelle chat compare questa scritta:

crittografia end to end: WhatsApp
i messaggi delle chat saranno quindi criptati. Idem per le chiamate, che utilizzeranno la crittografia end to end, a protezione delle conversazioni degli iscritti alla chat.
La cifratura dei messaggi è automatica, come spiegato dai due fondatori di WhatsApp ed ex dipendenti di Yahoo! Jan Koum e Brian Acton.
L’esigenza di rendere le conversazioni protette è nata soprattutto dopo lo scandalo Nsa, l’agenzia di sicurezza statunitense, in cui i dati di milioni di utenti sono stati saccheggiati indiscriminatamente. Una presa di posizione dei colossi Google, Facebook, Microsoft e Yahoo, messi in serio imbarazzo a causa delle rivelazioni emerse da parte dell’ex informatico della Nsa Edward Snowden:
“Il punto, però, è un altro: anche se non sapeva nel dettaglio di cosa si parlava, ogni gruppo hi tech ha ricevuto delle regolari richieste per frugare dentro e-mail, profili personali, documenti, servizi online.”
Da Repubblica 20 marzo 2014
Prima di WhatsApp sono state diverse le applicazioni che si dono dotate di un sistema di crittografia end to end; ecco quindi che diverse aziende, tra cui Apple e Microsoft, sono corse ai ripari, utilizzando la crittografia per proteggere le chat degli utenti nei loro smartphone. Tra i sistemi che ricorrono all’uso della crittografia citiamo BlackBerry Protected, Signal, TextSecure e Telegram, Silent Phone e Silent Text, Wickr, Bleep, Surespot e CryptoCat.
Le piattaforme di messaggistica celebri come Facebook Messenger, Snapchat, Viber, Yahoo!, Skype e Google Hangouts, invece, non si sono ancora dotate di sistemi di crittografia end to end.
La protezione dei dati in transito è solo una parte della problematica relativa alla sicurezza, che invece riguarda la totalità delle comunicazioni, a partire, ad esempio, dalla sicurezza e penetrabilità dei device stessi, fissi e mobili. Che siano hacker, cyber criminali o intelligence governativa a contendersi i dati delle conversazioni private degli utenti ha poca importanza. Ciò che conta è studiare una strategia efficace per riuscire a rendere i dispositivi più sicuri nella loro totalità. L’impresa non è semplice ma la tematica è scottante, un tema molto “caldo” e più che mai attuale.
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