I motori di ricerca al terzo posto in Italia come mezzo di informazione

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I motori di ricerca, ed il web in generale, con Google in testa, conquistano in Italia un terzo posto come mezzo di informazione dietro TV e stampa tradizionale. Secondo un recente studio Swg presentato da Agcom sulla pubblicità online ed i servizi internet, sono il 40%, gli italiani che utilizzano il web come mezzo per informarsi: di questi, il 21,5% utilizza i motori di ricerca, il 9% i siti delle agenzie di stampa e l’8% i social network.

 

 

Se le informazioni reperite con i motori di ricerca si piazzano al terzo posto, sono seguite dai collegamenti diretti a siti come Repubblica con il 17,3%, Corriere della Sera, con il 9,5% e l’Ansa, con l’8,9%.

La ricerca ha evidenziato che il reperimento di informazioni sul web è legato a due fattori principali:

  • l’offerta di informazione online quasi sempre gratuita
  • generazione di audience e di traffico per la vendita di spazi pubblicitari

In questo modo le principali testate di informazione online si trovano a diventare competitors di motori di ricerca, portali e social network, tra i players principali nel mondo della pubblicità online.

Un aspetto importante relativo a questo scenario riguarda la qualità dell’informazione, che rischia di ridursi a causa della mancanza di fonti di reddito per i giornali online, che usano quindi la pubblicità e le inserzioni a pagamento per battere cassa. In sostanza, abbiamo più informazione ma sempre meno dettagliata e più superficiale, veloce, usa e getta e non sempre affidabile e veritiera.

Oggi il web è considerato dagli utenti uno strumento di lavoro essenziale, ma anche un importante mezzo per lo scambio di informazioni, per l’intrattenimento e per la comunicazione. A fronte di tutto ciò, esiste un digital divide di tipo generazionale, relativo al reddito, alla professione, all’istruzione, all’area geografica, mentre le fasce più giovani, i cosiddetti nativi digitali, utilizzano il mezzo internet e le informazioni in esso veicolate in maniera massiccia.

Gli accessi alla rete per il reperimento delle informazioni sono ancora appannaggio della rete fissa, anche se il web mobile cresce costantemente, con lo spostamento delle modalità di navigazione fissa a mobile ed una diversa fruizione dei contenuti e valorizzazione dei servizi orientata all’e-commerce mobile.

In questo contesto, la pubblicità online ricopre un ruolo sempre più importante, anche se l’Italia risulta essere agli ultimi posti della classifica UE, con 1,5 miliardi di euro investiti nel 2012, contro i 6,6 miliardi del Regno Unito, i 4,5 della Germania ed i 2,7 della Francia, nonostante comunque registri un trend di crescita costante. I giganti, per gli investimenti in pubblicità online, restano gli Stati Uniti con 28,4 miliardi, mentre tutta l’Europa ne investe complessivamente 24,3.

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