Posizionamento sui motori di ricerca: i 15 anni di Google tra innovazione e marketing

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 Google festeggia i 15 anni dalla sua fondazione, con 290 miliardi di valore in Borsa, 57 miliardi di fatturato e circa 44.800 dipendenti.

Il suo core business, nonostante la società si sia lanciata più volte in imprese avveniristiche a metà strada tra realtà( virtuale) e marketing, restano i motori di ricerca e la sua posizione dominante in questo settore. E’ questo il contesto economico vincente di Google, società fondata 15 anni fa in un garage di Menlo Park in California e questa è la principale fonte di reddito della “nostra bussola su internet”, come viene definita da un interessante articolo di Federico Rampini su Repubblica. Google, ad oggi, vanta due terzi dell’umanità che lo utilizzano come motore di ricerca predefinito per orientarsi nel cybersbazio.

Posizionamento sui motori di ricerca: i 15 anni di Google tra innovazione e marketing

Quindi, nonostante i gadget vari, da Google Glass alla chiavetta Usb da pochi dollari, dall’auto che si guida da sola, alla voce umana che interagisce con gadget digitali, fino all’entrata nel mondo della produzione in massa dei telefonini made in USA, con una mega operazione di salvataggio o recupero della classe operaia americana, è dalla forza del motore di ricerca tout court che Google riparte dopo 15 anni di crescita e di successi( e di raccolta informazioni e sperimentazioni varie).

Le funzionalità del nuovo motore di ricerca Google vedranno maggiore potenza, efficienza  e duttilità d’uso, con un nuovo algoritmo chiamato come uno dei più piccoli uccelli esistenti in natura, Hummingbird,  l’uccello tropicale colibrì.

Sergey Brin con i Google Glass

La caratteristica di questo piccolo animale sta nella sua aura magica e leggendaria che riporta, in base ad una credenza azteca, alle origini del creato. In sostanza, le nuove funzionalità di Google, annunciate nello stesso garage di Menlo Parck in California, dove nacque per mano di Larry Page e Sergey Brin, 15 anni fa il più usato motore di ricerca al mondo, si concentreranno sulla capacità di risposta veloce anche alle richieste più complesse, lunghe ed articolate. Merito di Hummingbird, che dovrà comprendere il linguaggio umano e tutte le sue ambigue sfaccettature. Il linguaggio che potremo usare per effettuare le nostre ricerche diverrà, quindi, in base a queste considerazioni, più fluido e vicino a quello parlato, senza dover considerare come si fa adesso una priorità o una sequenza specifica di parole per sollecitare la ricerca desiderata e centrare l’obiettivo.  Di pari passo le ricerche potrebbero convergere con l’identificazione della voce umana ed il traduttore automatico, che sono peraltro già in dotazione di Google Glass.

Posizionamento sui motori di ricerca: i 15 anni di Google tra innovazione e marketing

Da questo occhiale potrebbe partire la svolta tecnologica del futuro di Google, diventando un vero e proprio sostituto di pc e smartphone e chiave d’accesso a tutto lo scibile umano, ricerche telefonia, e messaggistica, giochi, archivio digitale, con la trasmissione della banda larga anche negli angoli più remoti del pianeta per mezzo di dirigibili aerostatici.

Le innovazioni procedono di pari passo con quello che Larry Page chiama “lanci verso la luna”, ovvero i tentativi di creare progetti avveniristici  che però, possono anche fallire  9 volte su 10. Il fatturato di Google è comunque talmente alto da consentire tutti gli esperimenti possibili e la società è attiva in progetti che hanno ormai la leadership sul mercato: da Android usato nell’80% degli smartphone mondiali, a Youtube, oggi il più grande sito mondiale per i video di ogni genere, a  Google Maps, che si sta evolvendo verso la mappatura tridimensionale.

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Nel prossimo futuro di Google, quindi, ci sarà probabilmente l’applicazione delle informazioni e sperimentazioni raccolte ed attuate sin ora, ma dovremo forse fare i conti anche con problemi di privacy e con l’aumento esponenziale della pubblicità che si infiltrerà in ogni dove. Anche se, all’inizio, dai vertici di Google era stato promesso che la pubblicità non sarebbe entrata, senza dimenticare la dicitura “fare il bene” che appare nella sua ragione sociale. Oppure, il già dimenticato episodio sgradevole del furto quotidiano di dati attuato da Gmail per scopi commerciali. Pubblicità e marketing sono quindi più che mai al centro del suo core business, alla fine, e così lo è la volontà di fare il più possibile fatturato tramite questi strumenti fronteggiando l’agguerrita concorrenza di Facebook e Twitter.

“Alla fine la torta pubblicitaria resta la posta in gioco nella battaglia fra questi giganti, e per conquistarla Google è pronta a intrufolarsi nelle nostre teste in modo sempre più invasivo, fino a quando la fantascienza di Minority Report ci sembrerà una favola per bambini a lieto fine.”
Federico Rampini

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