Posizionamento sui motori di ricerca: Black Hat Seo e la tecnica dell’Autoblogging
Nel posizionamento sui motori di ricerca, il Black Hat Seo racchiude, come abbiamo già spiegato in un precedente articolo, le tecniche cosiddette “grigie”, ovvero tecniche di posizionamento motori di ricerca forzate e ai margini dell’illegalità in rete, che, se scoperte da Google, possono definitivamente “bannare” un sito web, ovvero declassarlo nelle SERP, le pagine di ricerca, se non addirittura rimuoverlo.
Ma, come accennato in precedenza, le tecniche di Black Hat Seo, se usate in maniera intelligente, possono portare a risultati positivi e contribuire in maniera efficace al posizionamento sito. Se, ad esempio, tecniche definite Black Hat Seo come le link farm, pagine sature di link che rimandano alla pagina desiderata, sono praticamente inutili ai fini del posizionamento nei motori di ricerca, tecniche come l’autoblogging, ad esempio, possono aiutare nella risalita nei motori di ricerca.
L’autoblogging, di cui esistono in rete anche dei tool gratuiti, è una tecnica basata sull’implementazione dei contenuti molto usata per ottimizzare il posizionamento nei motori di ricerca: consiste nella creazione di un network di micro siti progettati appositamente per i motori di ricerca e blog tematici. Micro siti e blog devono avere contenuti aggiornati e di qualità posizionati con le tecniche migliori del Black Hat Seo. Oltre all’autoblogging, per il posizionamento sui motori di ricerca sarà molto utile utilizzare anche la link building.
L’autoblogging, per essere utile ai fini di un buon posizionamento sui motori deve contemplare la generazione dei contenuti e la loro rielaborazione. I contenuti non possono quasi mai essere copiati di sana pianta da un sito all’altro. Spesso, anche se un articolo viene rielaborato occorre quasi sempre inserire la fonte perché moltissimi contenuti in rete sono comunque protetti dal Copyright e occorre sempre prima controllarne la licenza d’uso.
L’autoblogging vuol dire anche intervenire con tecniche come i RSS, le Newsletter, una campagna sui Social Network. Per quanto concerne i contenuti, il sito Wayback Machine consente di vedere contenuti pubblicati su siti ormai non più presenti in rete.
I Feed RSS. Acronimo di Really Simple Syndication, ovvero una sorta di semplificazione e sintesi dei contenuti di un sito o di un articolo, invece, a differenza dei contenuti trovati sul Wayback Machine, hanno bisogno di una rielaborazione da parte di chi si occupa del posizionamento sui motori di ricerca: i feed possono essere prelevati ad altri siti per avere accesso ad un numero ingente di informazioni e contenuti in genere piuttosto targettizzati e quindi funzionali al nostro scopo.
In linea di massima, il posizionamento sui motori di ricercarichiede un’attenzione costante a tutte le tecniche che riguardano il posizionamento sito e vanno accuratamente gestite con grande attenzione ai competitors e soprattutto a non violare il copyright di altri siti, parchè oltre ad incappare in seri problemi legali si può essere definitivamente “bannati” dai motori di ricerca.
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