Strategie web marketing con il cognitive computing? Oltre gli algoritmi con Watson
E’ possibile oggi approntare strategie web marketing con il cognitive computing? Si chiama Watson ed è il super computer Ibm che si basa sull’intelligenza cognitiva, in grado, cioè, di estrapolare e assicurare in maniera ciclica e continua tutte le informazioni che servono per il business, ma anche per il web marketing relativo a determinati settori. Per ora gli ambiti di applicazione sono reatil, editoria, farmaceutico, biotech, diagnostica medica, finanziario e quello energetico.
L’intelligenza cognitiva supera quindi le tecniche di Google Analytics, con le loro migliorie dovute alla ricerca semantica. Watson, infatti, ha doti predittive e computazionali di un certo livello, un vero e proprio “cervellone” reduce dai successi del quiz televisivo Jeopardy ed usato per la gestione dei cosiddetti Big Data, ovvero un insieme di dati strutturati in maniera relazionale, presenti in una quantità tale da richiedere una gestione più complessa ed articolata.
Oggi, i Big Data, possono rivelarsi funzionali alle strategie di web marketing attraverso l’estrapolazione di dati aggiuntivi, oltre alla condivisione, all’analisi e alla visualizzazione degli stessi. Anche la multinazionale Eni si è affidata a Watson per la gestione degli enormi volumi di dati che riguardano il settore dell’esplorazione petrolifera, ma anche la manutenzione predittiva degli impianti, il risk management, i sistemi di Crm con lo scopo di far agire il computer come un “advisor in un sistema relazionale e di interazione con il linguaggio umano”.
Il battesimo di Watson con Eni, per quanto concerne il cognitive computing, rappresenta, a detta di Gianluigi Castelli, Executive Vice President Ict di Eni, intervistato in proposito da Il sole24ore, “una delle più grandi discontinuità con il passato e, sulla base delle esperienze sin qui maturate, è molto, molto promettente”, soprattutto per l’utilizzo delle sue capacità da parte dei sistemi informativi aziendali. Il cervellone Watson non ha però soluzioni per tutto, infatti al momento risponde soltanto alle esigenze di determinati ambiti, ed il paragone che viene fatto con Hal 9000 è il più pertinente. Ad oggi, per la gestione di un simile apparato tecnologico, c’è bisogno di competenze consolidate, ancora poche sia in Italia che negli USA, da formare in maniera specifica settore per settore.
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